“Nulla anteporre all’amore di Cristo” (RB 4,21)
San Benedetto, nel capitolo 58o della Regola, dando delle indicazioni per l’accettazione dei fratelli, invita il monaco incaricato a vigilare sui novizi affinché_ “osservi con attenzione se il novizio veramente cerca Dio, se è pronto all’Opus Dei, all’obbedienza, alle umiliazioni.” (RB 58,7).
Questi sono criteri fondamentali di discernimento all’interno del percorso formativo alla vita monastica che prevede varie tappe che si susseguono nel tempo.
Dopo aver trascorso alcuni periodi concordati di esperienza di vita con la Comunità, prima del postulato, prima tappa del percorso, è richiesta una permanenza indicativamente di un mese presso il monastero al fine di maturare la decisione di iniziare il cammino formativo alla vita monastica.
Il POSTULATO è il periodo di tempo, la cui durata è di circa un anno, vissuto in monastero in un apposito ambiente chiamato Monasticato dove il candidato, accompagnato dalla guida di un monaco formatore, inizia a sperimentare la vita monastica servendo Dio sotto una Regola e un Abate al fine di capire se è chiamato a diventare monaco olivetano. È quindi un tempo che si qualifica per la crescita umana e spirituale del postulante nel suo cammino di fede e di sequela del Signore in una Comunità di fratelli, ma anche di discernimento circa la reale maturità umana e affettiva del giovane e le sue propensioni ad assumere gli obblighi dello stato monastico. Le giornate del postulante trascorrono in un clima di silenzio, preghiera comunitaria e personale, lavoro, lectio divina, vita fraterna, approfondimento degli elementi fondamentali della fede e introduzione allo studio della Regola, storia del monachesimo e Costituzioni della Congregazione olivetana. Il postulato termina con l’ammissione da parte della Comunità al Noviziato.
Il NOVIZIATO inizia con l’assunzione dell’abito monastico o vestizione e dura dodici mesi continui, è un tempo che segna l’inizio di una vita nuova durante la quale principalmente si prova la vocazione monastica per valutare se il novizio è veramente alla ricerca di Dio.
Il novizio seguito dal maestro di formazione deve pertanto conoscere cosa sia e cosa richieda la vita monastica con la pratica dei consigli evangelici che dovrà in futuro professare mediante i voti al fine di raggiungere una carità più perfetta. Il novizio è di conseguenza chiamato a crescere nella maturità spirituale conoscendo sempre meglio, facendoli propri, i misteri di Cristo modello del monaco, dedicandosi più intensamente alla preghiera personale e comunitaria, fedele all’ascolto della Parola di Dio mediante la pratica quotidiana della lectio divina, disponibile ad aprire il proprio cuore affidandosi all’accompagnamento spirituale con umiltà, fiducia e docilità. Durante questo anno il novizio, in spirito di obbedienza, si rende disponibile a svolgere, con responsabilità e impegno, i lavori manuali che gli vengono affidati secondo le necessità della Comunità. Inoltre nel corso dell’anno i novizi gradualmente sono chiamati ad acquisire i basilari contenuti della Regola, della storia del monachesimo, della Sacra Scrittura, della liturgia, del Magistero riguardante la vita consacrata e gli elementi fondamentali della storia e spiritualità, ovvero del carisma, della Congregazione monastica di Santa Maria di Monte Oliveto. In tal modo il novizio in un abbandono quotidiano, guidato dall’Abate e dal maestro di formazione, accompagnato dall’esempio e dalla preghiera dei fratelli della Comunità, radica sempre più la propria vita in Cristo sviluppando conseguentemente un senso comunitario che si esprime in un genuino amore fraterno.
Il noviziato termina con l’ammissione del novizio alla professione temporanea da parte del Capitolo conventuale.
Lo IUNIORATO è il periodo di tempo, da un minimo di tre anni ad un massimo di nove, che il monaco trascorre tra la professione temporanea e la professione perpetua o solenne, vivendo insieme agli altri giovani in formazione e accompagnato dal maestro di formazione. Il monaco professo temporaneo è chiamato a vivere le virtù monastiche, a osservare la santa Regola e le Costituzioni della Congregazione, impegnandosi con serietà negli studi e nel lavoro assegnatogli, inserendosi sempre più nella vita della Comunità e accettandola con i suoi pregi e difetti. Durante questo tempo, normalmente, hanno inizio gli studi filosofico teologici, che comunque non sono automaticamente subordinati alla eventuale ordinazione presbiterale. Il monaco _iunior_ dovrà maturare con convinzione la propria scelta di consacrazione perpetua nella Congregazione monastica olivetana e giungere a chiedere, con consapevolezza e libertà, di poter emettere la professione solenne.